PeregrINAre

Quanti aspetti racchiude in sè l’immagine del “peregrino”! La più immediata, e probabilmente la più diffusa, è quella dell’erranza, a volte con una meta, come nei pellegrinaggi religiosi, a volte senza meta, come umili vagabondi. Il peregrino va per luoghi sconosciuti, si avventura in terre straniere. Ma peregrino si dice anche di qualcosa che appare singolare, originale fino ad essere strano. Lontananza, viaggio, estraneità sono dimensioni molto vive nel mondo contemporaneo non solo per i migranti in cerca di nuove nazioni da abitare, ma anche per ogni uomo o donna che cerchi una stabilità lavorativa, sentimentale o spirituale. Siamo erranti anche quando stiamo fermi dinnanzi ad un computer che ci fa fare il giro del mondo a colpi di bit, post e download. Non ci resta che trovare un centro, una bussola che si muova con noi, non ci resta che trovare noi stessi, la nostra umanità. Possiamo progettare le nostre esplorazioni attrezzandoci di mappe e consigli altrui, ma prima o poi le zone d’ombra metteranno alla prova ogni certezza e tra dubbi e scelte ineludibili si affaccia la nostra identità, personale e professionale. Peregrinazione vuole essere un blog di informazione culturale, ma anche e soprattutto di riflessione, approfondimento e interrogazione del reale con rigore, curiosità ed entusiasmo.

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4.2.15

SegnaVIE: Marc Chagall, artista del cuore


Marc Chagall. Il poeta sdraiato, 1915,Tate Gallery of British Art.

«L’arte mi sembra essere soprattutto uno stato d’animo. Lo stile non è importante. Esprimere lo è.
La pittura deve avere un contenuto psicologico. Io stronco sul nascere ogni mio impulso decorativo. Attenuo il bianco, amalgamo il blu con mille pensieri.

La psiche deve trovare la propria via nei dipinti.

Bisogna lavorare sul quadro pensando che qualcosa della propria anima entrerà a farne parte e gli darà sostanza.

Un quadro deve fiorire come qualcosa di vivo.
Deve afferrare qualcosa d’inafferrabile:
il fascino e il profondo significato
di quello che ci sta a cuore»

(Marc Chagall)


  

Chagall, gran maestro d'arte, ci ricorda che la dimensione del senso trova una radice  vera nel nostro intimo sentire: ciò che ha davvero un significato è ciò che "ci sta a cuore". Affetti, emozioni, interessi, motivazioni, innervano di senso la vita, le danno forma e dinamicità e raccontano quanto di più forte nutre la nostra anima. Chagall si fa davvero testimone del coraggio di amare, nonostante il dolore, nonostante tutto.
E di quello che ci sta a cuore sarebbe bello prendersene cura...






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