PeregrINAre

Quanti aspetti racchiude in sè l’immagine del “peregrino”! La più immediata, e probabilmente la più diffusa, è quella dell’erranza, a volte con una meta, come nei pellegrinaggi religiosi, a volte senza meta, come umili vagabondi. Il peregrino va per luoghi sconosciuti, si avventura in terre straniere. Ma peregrino si dice anche di qualcosa che appare singolare, originale fino ad essere strano. Lontananza, viaggio, estraneità sono dimensioni molto vive nel mondo contemporaneo non solo per i migranti in cerca di nuove nazioni da abitare, ma anche per ogni uomo o donna che cerchi una stabilità lavorativa, sentimentale o spirituale. Siamo erranti anche quando stiamo fermi dinnanzi ad un computer che ci fa fare il giro del mondo a colpi di bit, post e download. Non ci resta che trovare un centro, una bussola che si muova con noi, non ci resta che trovare noi stessi, la nostra umanità. Possiamo progettare le nostre esplorazioni attrezzandoci di mappe e consigli altrui, ma prima o poi le zone d’ombra metteranno alla prova ogni certezza e tra dubbi e scelte ineludibili si affaccia la nostra identità, personale e professionale. Peregrinazione vuole essere un blog di informazione culturale, ma anche e soprattutto di riflessione, approfondimento e interrogazione del reale con rigore, curiosità ed entusiasmo.

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12.8.14

HandPAGE: Zoppico, se necessario

Zoppico,
ma pur sempre a modo mio.


In quel solo modo zoppo
che mi appartiene.

Da sinistra il piede
si trascina,
smarrisce il ritmo
e pare che ogni passo
sia come il primo:
tremolante, ma sincero.

E mentre tutta vacillo,
tra strade rugose
e boschi sdentati,
ancora ti cerco
vita mia,
ancora ti amo
vita mia.

Bisogna tirarlo fuori
questo amore
anche quando fosse un dolore
e
prenderlo per il collo
se necessario

e dargli una forma,
un colore,
un luogo,
se necessario.

Altrimenti ti divora dentro.

Come lebbra si porta via pezzi di te.

Così ti amo
vita mia

a modo mio.



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